Ad
Archimede (287 —212 a.C.) sono state attribuite non solo la
formulazione delle leggi dell’idrostatica e il principio della leva,
ma anche l’invenzione di strumenti e macchine come gli specchi ustori
e la coclea o vite per innalzare l’acqua. Leonardo nutrì una
straordinaria venerazione per lo scienziato greco che considerò
l’inventore più geniale dell’antichità. La vite d’Archimede
risultava alla sua mente, anche per la singolare forma a spirale, un
ammirato elemento macchinale. Leonardo, infatti, fu continuamente
interessato ad estendere e diversificare concretamente il campo di
applicazione nel settore dell’idraulica, dove le coclee, formate da
tubi avvolti attorno ad un’asse rotante di sezione per lo più
circolare, per il moto rotatorio impartito da una manovella, favorivano
il trasporto dell’acqua dalla profondità dei pozzi o il suo
innalzamento, senza eccessiva fatica da parte dell’uomo, da un luogo
basso fino a grandi altezze per l’approvvigionamento idrico dei centri
urbani nonché per il prosciugamento delle paludi.
c. 1480. Codice Atlantico |