Macchine Per L'Acqua: Palombaro

Lo studio di Leonardo sulla possibile permanenza dell’uomo sott’acqua non costituiva di per sé una novità, in quanto già nei codici medievali se ne illustravano le modalità, anche se in modo un po’ rudimentale, e gli stessi ingegneri contemporanei andavano sperimentandolo, come il grande umanista architetto Leon Battista Alberti. Ma nessuno come Leonardo seppe definire e prefigurare le soluzioni moderne da approntare per questa straordinaria impresa. Egli, infatti, illustra a più riprese, con sorprendente originalità, l’apparecchiatura e i dispositivi necessari per la respirazione subacquea di un palombaro, dove lo scafandro, realizzato in cuoio, doveva essere a perfetta tenuta, affidando ad un’ampia sacca pettorale rigonfia e ad una valvola che ne regolasse l’aria, la possibilità di scendere o di effettuare una rapida risalita, una volta liberatosi dalla zavorra. Inoltre, l’artista mette in dotazione del palombaro un respiratore atto a consentirgli di comunicare con la superficie esterna attraverso dei tubi flessibili, il cui settore terminale era protetto da una calotta galleggiante.
c. 1508. Codice Arundel

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