All’inizio
degli anni Novanta del Quattrocento, Leonardo, relativamente alle
indagini condotte sul volo meccanico, abbandona lo studio del volo ad
ala battente per sperimentare quello ad ala parzialmente fissa. L’ideazione
di questa macchina, comunemente definita ornitottero, costituisce
indubbiamente un progresso di ricerca aerodinamica, pur risultando
ancora inadeguata per il sostentamento in volo ed ancora fondata sulla
ricerca di una tecnologia che moltiplicasse la forza dell’uomo. Essa,
infatti, si propone come esperienza intermedia per giungere alla
tipologia dell’aliante, dove l’uomo riuscirà a dirigere la
macchina, affidandosi con destrezza ai movimenti del proprio corpo, per
l’equilibrio e il cambio di direzione, I complicati sistemi e gli
ingranaggi immaginati per trasmettere il moto necessario al battito d’ali,
sono semplificati. L’ala non è più costituita nel suo complesso da
un’unica struttura, ma viene spezzata e concepita parzialmente fissa.
Fissa e rigida resta l’ala nel settore interno più vicino al pilota,
che, dominatore della macchina e dell’aria, si posiziona, sostenuto da
un’imbracatura di cinghie, al centro e in senso verticale per
garantire con il proprio peso il bilanciamento della struttura mentre la
parte estrema dell’ala è resa mobile, al fine di governare la
direzione dell’apparecchio.
c. 1493- 95. Codice Atlantico |